Le uniche due DOP del settore caseario della provincia di Sondrio saranno a Bra, in provincia di Cuneo, nella centralissima piazza Carlo Alberto, in occasione di “Cheese 2015”, appuntamento di richiamo internazionale promosso e organizzato da Slow Food dal 18 al 21 settembre prossimi. Mai come quest'anno l'incontro promette di essere particolarmente significativo. Il tema stesso della manifestazione “Alle sorgenti del latte” ben si presta, infatti, a valorizzare e promuovere i formaggi più blasonati d'Italia, prodotti con rigore e passione, nel pieno rispetto del territorio d'origine e soprattutto interamente a base di latte fresco, quello vero, non certo di surrogati in polvere, così come invece vorrebbe l'Unione Europea. In tal senso la Valtellina rientra a buon titolo fra i territori in grado di produrre eccellenze ormai famose in tutto il mondo. Il Valtellina Casera e il Bitto, formaggi che si fregiano del marchio DOP, faranno bella mostra presso gli stand S 11 e S 12. A raccontare la storia, i metodi di produzione e il territorio d'origine di queste due eccellenti produzioni sarà il Consorzio di Tutela Valtellina Casera e Bitto. A poche settimane dall'evento il Consorzio coglie, quindi, l'occasione per proporre una prima riflessione sull'andamento della stagione, ancora in corso, soprattutto per quanto riguarda il Bitto DOP. Le mandrie stanno via via rientrando in stalla e dal 13 di agosto sono iniziate le prime operazioni di marchiatura delle nuove forme di Bitto DOP, dimostrazione certificata di un prodotto tutelato e controllato in ogni sua fase di lavorazione. La stagione in quota è stata decisamente migliore rispetto a quella dello scorso anno. “Pur essendo stata un'estate particolarmente calda e siccitosa - fanno sapere dal Consorzio, riconosciuto dal Ministero e dunque unico ente autorizzato a parlare di Bitto DOP - la qualità e la quantità del foraggio sono state buone. Ad oggi sono state marchiate 1.000 forme, un dato sorprendente rispetto alla media che non ha mai sforato le 350 forme normalmente marchiate nel mese di agosto. Un aumento di numeri - spiegano dal Consorzio - riconducibile al fatto che la stagione in alpeggio è iniziata in anticipo (già ai primi di giugno). A metà agosto, dunque, numerose forme avevano i requisiti per la marchiatura, ovvero 70 giorni. Ancora difficile fare previsioni esatte, ma la produzione complessiva si attesterà sulle 18.000 forme, confermando così i quantitativi degli scorsi anni. Soddisfatti i vertici del Consorzio che ricordano come, accanto al Bitto DOP, vi sia il Valtellina Casera DOP, formaggio anch'esso certificato che conta su ben altri numeri e consente così alle aziende di diversificare la produzione a beneficio del positivo andamento economico generale del settore caseario provinciale”. Un aspetto questo che si riflette anche sull'esportazione all'estero delle due DOP valtellinesi. Una crescita costante quella dell'export, come conferma AFIDOP, l'Associazione Formaggi Italiani DOP e IGP. Nel corso del 2014, infatti, le vendite dei formaggi italiani all'estero hanno subito un incremento del 5,5% rispetto all'anno precedente, per un fatturato pari a 1 miliardo e 400 milioni di euro. Un trend in graduale ascesa - dichiarano da AFIDOP - che conferma l'ampia capacità dei mercati esteri di recepire le specialità italiane. Un interlocutore di rilievo per il Consorzio Tutela Valtellina Casera e Bitto in questo senso è rappresentato da uno dei più grandi esportatori del made in Italy nel mondo, ovvero Eataly. Una scelta quella di Eataly di rivolgersi al Consorzio quale unico ente riconosciuto dal Ministero in grado di controllare e certificare ogni singola forma di Bitto DOP e di Valtellina Casera DOP prodotta e commercializzata. Una garanzia non solo a tutela degli importatori ma soprattutto dei consumatori finali. Per quanto riguarda l'esportazione di Bitto DOP e di Valtellina Casera DOP i dati sono ancora in evoluzione. In questi anni alcune aziende, infatti, hanno investito nell'export, altre lo stanno facendo, altre ancora, per naturali passaggi generazionali stanno comprendendo l'importanza di un'adeguata strategia di comunicazione. In generale, comunque, anche per quanto riguarda le due DOP valtellinesi le esportazioni stanno crescendo. In particolare il Bitto DOP e il Valtellina Casera DOP sono apprezzati in Svizzera, Germania, Polonia, e oltre oceano in Australia, Stati Uniti e Canada.